Il Columbus Bridge Protocol ® è sinonimo in Italia e all’estero di implantologia a carico immediato.
Grazie alla collaborazione e sinergia tra i suoi ideatori è una delle soluzioni riabilitative più documentata nel panorama implantare mondiale.
Gia’ ai suoi esordi era ritenuto così promettente nel trattamento del paziente edentulo, o reso edentulo, da essere inserito nel testo di riferimento internazionale “Oseointegration” edito dai luminari George Zarb e Thomas Albektsson.

Columbus Bridge protocol


Oggi il protocollo, dopo venti anni di utilizzo clinico su migliaia di pazienti, si è ulteriormente evoluto grazie all’utilizzo di impianti zigomatici, pterigoidei e nasali. Ma la sua semplicità, basata sui principi biologici della guarigione ossea e sulla biomeccanica protesica, rimane costantemente il punto di riferimento riabilitativo delle atrofie mascellari lievi, moderate e severe.

Columbus Bridge Protocol

“This text should make for very interesting reading on case selection and treatment planning for those practitioners with an interest in implant rehabilitation of the edentulous patient.”

S. D. O’Connor

BRITISH DENTAL JOURNAL

VOLUME 213 NO. 3 AUG 11 2012

Columbus Bridge Protocol ® e All-on-4®: quali sono le differenze?

La tecnica All-on-4, come dice il nome stesso, è una tecnica prettamente chirurgica per l’inserimento di 4 impianti in titanio nell’osso residuo del paziente per sostenere un ponte fisso, solitamente dotato di finta gengiva rosa. È stata sviluppata dal portoghese Paolo Maló ed è associata alla Implant Company Nobel Biocare. La tecnica ha avuto un’ampia diffusione a partire dagli anni duemila grazie l’associazione di impianti inclinati e carico immediato.

Il CBP (acronimo di Columbus Bridge Protocol) è invece un protocollo di riabilitazione implantare “made in Italy” a carico immediato su un numero ridotto di impianti -non necessariamente 4- che prevede, nelle sue linee guida, anche specifiche indicazioni protesiche e odontotecniche.

Più che essere un prodotto associato ad una singola ditta implantare, il CBP è un approccio olistico al paziente edentulo che mira ad un equilibrio tra i principi biologici della guarigione ossea e le leggi biomeccaniche dei ponti avvitati sugli impianti. Il CBP è frutto della collaborazione del prof. Paolo Pera e dei dottori Tiziano Tealdo e Marco Bevilacqua.

Entrambe le soluzioni riabilitative sono supportate da numerosi studi scientifici su riviste in lingua inglese peer review.

Columbus Bridge Protocol: quali sono i vantaggi per il paziente?

  • Consapevolezza di essere seguiti da un solo operatore, il dr. Bevilacqua, che si occuperà sia della parte chirurgica che della parte protesica;
  • sicurezza nel ricevere un trattamento scientificamente provato e clinicamente testato su migliaia di pazienti;
  • possibilità di essere sottoposti ad un solo intervento chirurgico riabilitativo;
  • possibilità di essere trattati in anestesia locale, sedazione cosciente o narcosi a seconda della difficoltà del caso e dal vostro approccio psicologico con il trattamento proposto;
  • possibilità di concentrare le eventuali estrazioni dentarie, che si rendessero necessarie, con il simultaneo inserimento degli impianti in titanio;
  • evitare complesse e poco predicibili tecniche di rigenerazione ossea;
  • ricevere i denti fissi provvisori in poche ore (lo stretto necessario per il laboratorio odontotecnico di confezionare, su misura, il nuovo ponte);
  • ricevere un ponte fisso provvisorio con tutti i crismi necessari per permettere la guarigione ossea pur in presenza di carico masticatorio;
  • realizzazione del ponte fisso definitivo con le più moderne tecnologie CAD-CAM nel rispetto della singolarità di ciascun caso terapeutico;
  • sicurezza di poter essere seguiti a fine trattamento per il mantenimento del risultato ottenuto;
  • ed in fine, ma forse l’aspetto più importante, la possibilità di confrontarsi sempre con il dr. Bevilacqua su tutti gli aspetti riabilitativi.